Come lavoro

Rekrei “(…) La parola mi piace. La casa, il terreno, forse noi stessi.”

F.Mayes, Sotto il sole della Toscana

Artigianato Identitario®

Il tempo che passeremo assieme sarà un momento di ascolto e conoscenza di te e della storia del tuo oggetto. Taccuino alla mano, annoterò ciò che mi vorrai raccontare e nessun particolare verrà lasciato indietro, anzi sarà fondamentale. I tuoi ricordi, dettagli, colori, una musica, le sensazioni che ti sentirai di condividere saranno la materia con la quale sarò in grado di lavorare al tuo progetto di artigianato identitario®, e questo sarà vero per tutte le sfumature di Rekrei: #RekreiYourStory – #RekreiYourSpace.

Ricordo il tavolo verde con il disegno di una rondine al centro. Ci tengo perché con mio nonno lo usavamo per preparare i funghi sotto un grande castagno in giardino. L’immagine del nonno, delle risate, e della mamma che ci chiama per il pranzo è ancora viva nella mia mente e nel mio cuore, e d’un tratto mi accorgo che quel tavolo è rimasto in cantina per trent’anni. Vorrei riportarlo a com’era, per ridare vita a quei pomeriggi d’estate con il cielo terso. E mi riempirebbe di gioia vederlo nella camera di mia figlia, con tutte quelle rondini di legno sulla parete azzurra!”

#RekreiYourStory 
“Il mio migliore amico è un poeta. Più volte mi ha raccontato che da ragazzo, con la sua famiglia, trascorrevano le vacanze nella casa di campagna. Lui amava gironzolare per i campi, contemplare i suoni e i colori. Il suo momento preferito della giornata era l’alba, con l’arancio che a volte si trasformava in rosso. Un’estate in particolare è rimasta nel suo cuore, e quando ne parla vedo i suoi occhi accendersi, l’estate in cui suo padre stava lavorando con il legno. Non ricorda il perché, ma si ritrovò ad andare all’appuntamento con il suo rosso con le tasche piene di fogli sottili di legno. Fu così che iniziò a scrivere poesie, proprio su quei fogli! Ora che ha cambiato casa pensavo di fargli un regalo che tocchi l’anima. Qualcosa di solido, di visibile, tangibile. Magari una cassettiera, o anche una coppia di comodini, non saprei di preciso, ma nella mente già vedo cassetti con pomelli laccati di rosso. Sì, legno e rosso!

#RekreiYourStory
“Ricordo che nella casa di montagna dove passavo le vacanze da bambino, c’era una piccola sedia di legno che sentivo solo mia perché era quella che usavo quando disegnavo! È tutto così vivo nella mia memoria: era una sedia da mungitura, con gambe dritte e una seduta bassa e larga! Era la mia preferita: mi aspettava ogni estate. Mi piacerebbe ritrovarne una simile da mettere nello studio dove lavoro. In effetti la mia casa è proprio di fronte a montagne alte come in quella vallata dove il sole faceva capolino!”
#RekreiYourStory
“Il viaggio in Messico che feci da bambina con i miei genitori ha cambiato la mia vita. Ricordo il profumo del cacao e delle spezie piccanti, i colori esuberanti dei fiori ed i sombrero di paglia. Ora sto seriamente pensando di aprire la mia caffetteria. L’idea nacque proprio in quel viaggio, e in tutti questi anni è riapparsa più volte, senza che la prendessi troppo sul serio. Adesso ho capito che l’idea non è affatto male: cacao di qualità, caffè in grani e frutti freschi!  Vorrei riprendere i colori di quei ricordi e fissarli nelle pareti, nei tavoli e nei quadri che ogni poltroncina avrà al suo fianco. E poi piantane che sembrano sombreri, senza dimenticare i fiori freschi con i loro profumi!”

#RekreiYourSpace

Rekrei Made

Adoro girare per botteghe, mercatini, negozi vintage, visitare case, soffitte, cantine e tutti i luoghi intrisi di storia e storie. Ciò che mi guida nella scelta è la particolarità dell’oggetto che mi ispira bellezza e unicità, anche nel suo essere abbozzato, incompleto, tatuato di crepe, appunti, iniziali, anche nella sua forma più solitaria e apparentemente non più utile.

Ognuno di questi pezzi ha avuto una sua storia, ed è da quella che viene conferita l’unicità dell’oggetto che ricreo. Annoto tutto nel mio taccuino e poi mi metto all’opera in un lavoro dove nulla viene creato o distrutto, ma tutto ritorna e viene riconsegnato, a te, trasformato.

Ricreo gli oggetti e gli arredi, rivalorizzo forme e spazi, e reinterpreto così una nuova realtà che parli del Sé, di ciò che si è veramente, della propria storia.

Attraverso lo studio di forma e materia, colore e luce, sono al tuo fianco per trovare il luogo e il modo in cui possano esistere di nuovo, trasformati, per abitare uno spazio davvero unico: il tuo.

In tutto questo è centrale il dialogo e lo scambio con te, in modo da poter ricreare i tuoi oggetti conferendo loro un senso e ruolo che sposi il tuo sentire.

Accompagno sempre ogni oggetto con una lettera scritta a mano che, come farei tra mille tessuti, scelgo appositamente per la persona che la riceverà. Ed ecco che in prosa o in filastrocche, tra giochi di parole e illustrazioni, trascrivo la storia dell’oggetto o dello spazio che, in prima persona, narra la sua trasformazione. Una storia di trasformazione che non dimentica le sue origini.

Questa sarà la vostra Lettera Parlata.